Pantheon del Gargano
Rignano Garganico (Fg), 2022
4 x 5 metri, carta, colla
Il secondo di una serie di templi dedicati a divinità locali, semidei con pregi e difetti
umani ma ammantati da un’aura di misticismo.
I luoghi scelti sono fuori dalle rotte turistiche, spazi bellissimi e poco conosciuti
ai più. Sono tutti situati sul Gargano, promontorio sacro di natura e terra di miti e
leggende.
Bifronte è colui che presiede a tutti gli inizi.
Protettore dei luoghi inaccessibili, dei cancelli, delle scale, dei passaggi, dei recinti
e delle porte, con i due volti che guardano a ciò che è stato e ciò che sarà.
Divinità dotata di vista pantotenica ma volutamente qui rappresentato con gli occhi chiusi, in segno di resa nei confronti di un presente atroce, superficiale e ostaggio di giudizi intrisi di perfidia.
Rignano è legata a questa divinità nel suo etimo, si pensa infatti che il suo nome
derivi da “Ara Jani”: Altare di Giano.
Oltre al Bifronte ci sono anche 500 piccole formiche che raccontano una leggenda: si narra che siano stati gli abitanti di Villanova (frazione situata alle pendici del
monte, sulla strada pedegarganica) a fondare Rignano, dopo che un invasione di
questi piccoli insetti li costrinse a risalire la montagna.
I due volti ritratti sono quelli di Rosario, eccellente artigiano di origini rignanesi e
Sara, artista e pittrice adottata dal promontorio. Volevo ringraziarli per non essersi
sottratti a questa richiesta